La funzione della muscolatura addominale è di resistere ai cambiamenti della pressione intra-addominale (IAP) e di trasferire le forze tra il lato destro e sinistro durante movimenti degli arti inferiori, la torsione, l’inclinazione ecc. La muscolatura addominale anteriormente è attaccata alla linea alba e quando si verifica un allargamento dei muscoli, partendo da tale linea aponeurotica, cioè quando la connessione tra questi muscoli e linea alba diventa lassa, viene meno la stiffness contrattile dei muscoli ed è possibile che si verifichino lombalgia, debolezza, dolore alla cintura pelvica, incontinenza urinaria e, nel tempo, anche il prolasso degli organi pelvici. I sintomi della diastasi non limitano grandemente le attività di una persona, ma se trascurata può portare alla formazione di problemi peggiori, per questo risulta essenziale l’approccio, che può essere effettuato come forma di prevenzione, onde evitare che la diastasi peggiori e la parete addominale ceda definitivamente.
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“HICT a corpo libero: massimi risultati con minimo investimento”
HICT, ovvero allenamento di alta intensità a circuito, non è un nuovo concetto, ma sta crescendo in popolarità perché può essere svolto in poco tempo, non richiede attrezzi e non richiede palestre o strutture. La combinazione di allenamento aerobico e di contro resistenza in un design ad alta intensità e recupero limitato può offrire numerosi benefici per la salute, che in questo testo vengono ben descritti!
“EFFICACIA DELLE TECNICHE DI STABILIZZAZIONE DINAMICA MUSCOLARE (DMST) RISPETTO ALLE TECNICHE CONVENZIONALI NELLA RIABILITAZIONE DELLA LOMBALGIA CRONICA”
Per avere un approccio corretto nel gestire l’attività fisica nel soggetto lombalgico, l’approccio non può che essere quello di avere una visione integrata, osservando quali tecniche e metodi approcciano al problema a livello riabilitativo. Le tecniche di stabilizzazione dinamica muscolare hanno in questo contesto mostrato dei risultati evidenti, apportando un ripristino completo di forza muscolare in combinazione con equilibrio, postura, coordinazione in presenza di condizioni di dolore e disfunzionalità dei soggetti in esame allo studio, ovvero 30 giocatori di hockey.
Core stability e propriocezione: metodi e applicazioni funzionali nello sci alpino.
Il movimento integrato è una peculiarità che negli ultimi anni si sta sviluppando sempre di più nell’allenamento. Avere una visione globale del corpo umano, in cui l’allenamento specifico del movimento tende a sostituire il condizionamento del singolo muscolo, soprattutto nelle discipline più varie e dinamiche, come ad esempio lo sci alpino, così come la nuova concezione racchiusa nel termine “core region” o “core muscolature”, pone le basi per una nuova e più solida attitudine all’esercizio fisico per la pratica dello sci, ma non solo!