La ricerca si è concentrata nei decenni e, in particolare, negli ultimi anni, su come il raffreddamento del corpo possa aiutare nell’attività fisica e nelle prestazioni in ambienti caldi e umidi. L’esercizio come è noto fa aumentare la temperatura corporea e più l’intensità è elevata, più rapido sarà questo aumento termico. Basti pensare che quando il tasso di produzione di calore metabolico supera il tasso di trasferimento di calore esterno, che si verifica frequentemente quando l’esercizio è svolto con una temperatura ambiente elevata (>25°C), il calore viene immagazzinato e la temperatura del corpo aumenta. Gli studi sul preraffreddamento confermano che l’aumento del calore corporeo è un fattore limitante durante l’esercizio ed è utile per gli esercizi di resistenza per i primi 30-40 minuti, dipendentemente dalle variabili discusse, piuttosto che per esercizi intermittenti o di breve durata e prima di un’attività di resistenza di lunga durata può essere utile solo con l’uso di attrezzature specifiche e con la disponibilità di strutture ad hoc.