L’Agaricus bisporus è solitamente chiamato anche Himematsutake, Agarikusutake, Kawarihiratake, Cogumelo do Sol, Sun mushroom, fungo comune, fungo bottone, fungo bianco, fungo da tavola, fungo portobello, fungo cremino, funghi bruni svizzeri, funghi marroni romani, marrone italiano. È un fungo basidiomicete commestibile originario delle praterie in India, Europa e Nord America. I funghi champignon bianchi (Agaricus bisporus) (WBM) costituiscono il 90% del totale dei funghi consumati negli Stati Uniti ed è uno dei funghi più coltivati al mondo.
Il valore nutritivo dell’Agaricus bisporus deriva dalla sua composizione chimica, infatti le proteine, i carboidrati, i grassi, la fibra alimentare, gli zuccheri, i grassi, l’acqua, l’acido pantotenico (B5), la riboflavina (vitamina B2), la niacina (vitamina B3), la vitamina C, il ferro e le ceneri, nonché il contenuto la composizione degli amminoacidi sono corposi.(Tabella 1). Nell’Agaricus con alto livello di fosforo e il bassissimo contenuto di sodio il contenuto di acqua è dell’85-90% a secco. Le proteine variano dal 34% al 44% del peso secco totale, il contenuto di grassi grezzi varia dall’1 al 20% del peso secco totale e la presenza di una varietà di acidi grassi liberi e combinati con un’elevata concentrazione di acido palmico, acido stearico e acido oleico. Il principale composto attivo presente nella frazione di acetato di etile sono gli acidi grassi insaturi come l’acido linoleico e l’acido linoleico coniugato. Il fungo fresco contiene una quantità relativamente importante di carboidrati, dal 3 al 28%, in particolare pentosi, esosi, disaccaridi e trehlose (uno zucchero dei funghi). Appaiono come una buona fonte di numerose vitamine (tiamina, riboflavina, niacina, biotina, ascorbico acido, vitamina A, B, C, D e minerali (sodio, potassio, calcio, ferro, ecc.), aminoacidi essenziali (metionina, citrallina, ornitina). Le lectine sono un gruppo eterogeneo di proteine leganti i carboidrati comunemente presente in animali, piante e microrganismi, le lectine possono agire come mediatori del riconoscimento cellulare e molecolare in un’ampia gamma di sistemi biologici.
Tabella 1: valori nutrizionali dell’Agaricus Bisporus. Le percentuali sono relative alle raccomandazioni statunitensi per gli adulti – Fonte: database USDA Nutrient
L’Agaricus bisporus è una buona fonte di oligoelementi come sodio, potassio e fosforo, acido linoleico coniugato e antiossidanti. Possiede possibili proprietà di potenziamento del sistema immunitario e può inibire l’aromatasi e quindi potrebbe essere in grado di abbassare i livelli di estrogeni nel corpo umano, il che potrebbe ridurre la suscettibilità al cancro al seno. Nel 2009 uno studio caso-controllo su oltre 2000 donne ha correlato una forte diminuzione dell’incidenza del cancro al seno nelle donne che consumavano funghi. Le donne nello studio che consumavano funghi freschi ogni giorno, avevano il 64% in meno di probabilità di sviluppare il cancro al seno, mentre quelle che combinavano una dieta a base di funghi con il consumo regolare di tè verde, riducevano il rischio di cancro al seno di quasi il 90%.
I composti dell’acido ascorbico e dei fenoli sono antiossidanti comuni nei funghi e le concentrazioni di fenolo, flavonoidi, acido ascorbico e carotenoidi contenuti nell’Agaricus e i fenoli erano i principali componenti antiossidanti trovati negli estratti di Agaricus. L’estrazione dai funghi di piccole molecole che esercitano citotossicità diretta in relazione a composti antiossidanti, come i fenoli e flavonoidi hanno dimostrato che l’apoptosi indotta dalla chemioterapia e la conseguente fagocitosi delle cellule tumorali dipendono dallo stato reducente e dall’equilibrio intracellulare tra i pro e gli antiossidanti. L’ergosterolo, un composto fenolico estratto dal fungo bianco, ha mostrato un effetto inibitorio sulle cellule cancerose del seno, con evidenze in vitro, mediante l’inibizione dell’aromatasi senza effetti collaterali.
Tra le 50 lectine di funghi, la lectina dell’Agaricus (ABL) è ben documentata perché è il fungo commestibile più popolare nelle cucine occidentali. La lectina di tale fungo ha potenti effetti antiproliferativi sulle cellule tumorali epiteliali umane, senza alcuna apparente citotossicità. Questa proprietà gli conferisce un importante potenziale terapeutico come agente antineoplastico. La lectina dell’Agaricus (ABL) ha effetti antiproliferativi su un’ampia gamma di tipi di cellule e potrebbe essere particolarmente utile laddove è necessaria un delicato aiuto della guarigione, come nella chirurgia oculare per il glaucoma.
Come parte integrante della dieta umana, verdura, frutta, semi, tè, vini e succhi hanno ricevuto molta attenzione poiché molti studi epidemiologici suggeriscono che il consumo di cibi e bevande ricchi di polifenoli è associato a un ridotto rischio di malattie cardiovascolari, ictus e alcuni tipi di cancro e in nno studio caso-controllo pubblicato dall’International Journal of Cancer nel 2009 sono state confrontate le diete di 1009 donne a cui era stato diagnosticato un cancro al seno con quelle di 1009 donne sane. Rispetto ai non consumatori di funghi, le donne che consumavano almeno 10 grammi di funghi freschi al giorno avevano un rischio di cancro al seno solo del 36%. Il rischio per chi consumava almeno 4 grammi di funghi secchi al giorno era del 53%. Uno studio caso-controllo simile che ha coinvolto 362 donne coreane con cancro al seno ha anche trovato una forte associazione tra consumo di funghi e diminuzione del rischio di cancro al seno nelle donne in postmenopausa, ma non in premenopausa.
L’effetto antimicrobico degli estratti di A.bisporus è stato testato contro i batteri Gram-positivi e Gram negativi e una specie di lievito. Il batterio Gram-positivo è più prominente e ciò potrebbe essere dovuto all’influenza della temperatura che ha disturbato il composto responsabile dell’attività. Gli estratti di etanolo di A.bisporus hanno mostrato attività anti-candidosi contro la candida albicans.
Il selenio è un oligoelemento essenziale per l’uomo e gli animali uno studio di Clark e altri ha analizzato il ruolo del selenio nella chemio-prevenzione del cancro. I funghi forniscono più selenio rispetto ad altri alimenti nel gruppo alimentare di frutta e verdura e possono essere una fonte di questo minerale essenziale. Il selenio ha un possibile ruolo nella prevenzione del cancro attraverso la protezione antiossidante e/o una maggiore funzione immunitaria. Esistono prove da studi sull’uomo che suggeriscono che il selenio può ridurre l’incidenza del cancro se assunto a dosi più elevate e alcuni studi hanno anche mostrato benefici del selenio nel ridurre il cancro, in particolare nel fegato, prostata, colon e polmone, con i maggiori benefici in soggetti che assumevano basse quantità di selenio.
Uno studio di Sun X.Z. e altri del 1997 ha dimostrato che i funghi champignon bianchi potrebbero essere un utile agente chemio-preventivo contro il cancro al seno, poiché sopprimono la biosintesi di aromi/estrogeni. L’aromatasi è un enzima che converte gli androgeni in estrogeni. L’aumento dell’espressione dell’aromatasi nel tessuto mammario è considerato un fattore di rischio per il cancro al seno e l’estratto di funghi è il più efficace nell’inibire l’attività di questo enzima.
Il fungo bianco (WBM) promuove la maturazione delle cellule dendritiche del midollo osseo (DC) e queste DC trattate con funghi sono più efficaci nell’attivare le risposte specifiche delle cellule T attraverso un miglioramento della loro funzione di presentazione dell’antigene. Questo effetto del fungo potrebbe avere implicazioni significative nell’indurre un’immunità innata e adattativa contro lo sviluppo del tumore e l’infezione microbica.
L’A.bisporus ha al suo interno una proteina termolabile, denominata FIIb-1, presente nel corpo del frutto e che è stata identificata come tirosinasi. L’effetto genoprotettivo associato agli estratti di acqua fredda del fungo commestibile è correlato all’attività tirosinasi presente nei corpi fruttiferi dei funghi. L’effetto genoprotettivo della tirosinasi dipende dall’idrossilazione enzimatica della tirosina in L-DOPA e dalla successiva conversione di questo metabolita in dopachinone.
Alcuni studi hanno rivelato che l’A. Bisporus crudo, insieme ad altri funghi commestibili, contiene piccole quantità di derivati cancerogeni dell’idrazina, tra cui l’agaritina e la giromitrina. Tuttavia la ricerca ha anche notato che quando cotti, questi composti sono stati ridotti in modo significativo.
Da tre millenni, gli usi tradizionali dei funghi medicinali sono stati tramandati oralmente, poi scritti a mano, passati a terapisti e scienziati in paesi asiatici come Cina e Giappone e il mercato si è aperto da anni soprattutto negli Stati Uniti e in Europa. Centinaia di articoli discutono le indicazioni terapeutiche principalmente sugli effetti antitumorali, antidiabetici, antimicrobici, immunostimolanti, antinfiammatori e antiossidanti, nonché sugli effetti cardiovascolari. I metaboliti dei funghi che definiscono le nuove generazioni di composti farmacologicamente attivi, dovrebbero sicuramente aiutare a colmare alcune delle debolezze dell’attuale arsenale terapeutico e svilupparlo contro le sfide terapeutiche presenti e future.
Curiosità
Al Memorial Sloan Cancer Center, USA, la micoterapia viene utilizzata come forte supporto alla medicina tradizionale e la Clinica presenta sul suo sito delle schede ad uso sia dei pazienti, che dei professionisti, che vado a riportare qui di seguito.
– Per pazienti
L’Agaricus blazei è un fungo commestibile coltivato in Brasile e Giappone e nella medicina tradizionale è stato utilizzato per trattare arteriosclerosi, epatite, colesterolo alto, diabete e cancro. Studi di laboratorio suggeriscono che l’Agaricus può stimolare il sistema immunitario o avere alcuni effetti antitumorali, come la prevenzione sui vasi sanguigni di cui i tumori hanno bisogno per formarsi. Tuttavia gli studi sugli esseri umani sono piuttosto limitati, ma alcuni dati suggeriscono che potrebbe migliorare la qualità della vita nei malati di cancro e sono necessari studi più ampi e ben progettati per determinare la sicurezza e l’efficacia.
Trattamento del cancro: piccoli studi suggeriscono una migliore qualità della vita con l’estratto di Agaricus, ma non è stato dimostrato che tratti specificatamente il cancro
Epatite cronica: l’Agaricus è usato nella medicina tradizionale per trattare l’epatite. Un piccolo studio clinico ha dimostrato che l’Agaricus aiuta a migliorare la funzionalità epatica nei pazienti con epatite B.
Diabete: dati di laboratorio limitati suggeriscono che l’Agaricus ha effetti antidiabetici. Un piccolo studio clinico ha mostrato che l’Agaricus ha ridotto i livelli di glucosio nel sangue in soggetti sani.
Colesterolo alto: un piccolo studio clinico ha dimostrato che l’Agaricus ha ridotto i livelli di colesterolo in soggetti sani.
Negli studi di laboratorio, i campioni di Agaricus avevano livelli elevati di arsenico inorganico. Se sei allergico All’agaricus o ad altri funghi, non assumerlo.
Hai il cancro: studi di laboratorio suggeriscono una potenziale attività simile agli estrogeni e alcuni campioni di Agaricus hanno dimostrato di avere alti livelli di arsenico inorganico. Pertanto i pazienti con tumori dovrebbero discuterne l’uso con il proprio medico.
Stai assumendo farmaci che sono substrati del citocromo P450 3A4: studi di laboratorio suggeriscono che l’Agaricus può aumentare il rischio di effetti collaterali di questi farmaci.
– Per i professionisti della salute
L’Agaricus blazei è un fungo commestibile originario del Brasile ed è coltivato in Giappone per usi medicinali. È stato usato per trattare arteriosclerosi, epatite, iperlipidemia, diabete, dermatite e cancro. Studi preclinici suggeriscono effetti antidiabetici, antiangiogenici, apoptotici e antiproliferativi Gli studi sull’uomo sono limitati. Alcuni suggeriscono che gli estratti dell’Agaricus hanno migliorato la resistenza all’insulina nei pazienti diabetici, hanno ridotto il peso, il grasso corporeo, il glucosio e i livelli di colesterolo in individui sani e hanno migliorato la qualità della vita nei pazienti con colite ulcerosa. Un estratto di Agaricus ha migliorato l’attività delle cellule natural killer e la qualità della vita nei pazienti con cancro ginecologico sottoposti a chemioterapia. Altri dati preliminari mostrano che l’assunzione giornaliera di polvere di Agaricus migliora la qualità della vita tra i malati di cancro in remissione. Sebbene non sino stati riportati miglioramenti della sopravvivenza con un estratto di Agaricus in pazienti con mieloma multiplo, sono stati osservati effetti immunomodulatori. Tuttavia l’estratto di Agaricus non ha conferito alcun beneficio nelle donne anziane. Sono necessari studi più ampi per risolvere tale ambiguità.
Considerando che un piccolo studio ha riportato che l’estratto di Agaricus può migliorare la funzionalità epatica in pazienti con epatite B, sono stati riportati danni al fegato e decessi insieme a cheilite, in seguito al consumo. Inoltre i campioni di laboratorio di Agaricus avevano livelli elevati di arsenico inorganico. Brefeldin A., un composto isolato dall’Agaricus, ha dimostrato di avere attività estrogenica, ma non ha stimolato la crescita delle cellule di cancro al seno. L’Agaricus è un fungo commestibile ed è disponibile come fungo liofilizzato o come estratto liquido concentrato, tè o capsule. Il fungo intero viene spesso aggiunto a zuppe, salse o tè caldi.
Usi supportati:
– Arteriosclerosi;
– Cancro;
– Diabete;
– Epatite;
– Colesterolo alto.
È stato dimostrato che l’estratto di Agaricus esercita un’attività simile agli estrogeni e può aiutare a prevenire l’aterosclerosi attraverso il doppio ruolo nella segnalazione cellulare, nella soppressione dello sviluppo dei macrofagi e nel recupero delle cellule endoteliali dal danno vascolare. Sia gli estratti acquosi, che quelli organici di Agaricus hanno offerto protezione alle cellule esposte al metil-metansolfonato, un agente mutageno. Lo stimolo prodotto dall’acido linoleico sulla beta-DNA polimerasi, un enzima coinvolto nel meccanismo di riparazione a seguito dell’esposizione del DNA ad agenti alchilanti, è ritenuto responsabile di tale effetto.
È stato scoperto che l’ergosterolo, uno dei principali costituenti dell’Agaricus, inibisce la crescita tumorale nei topi tramite l’inibizione diretta dell’angiogenesi indotta dal tumore. Altri studi hanno dimostrato che i polisaccaridi presenti nell’estratto dell’Agaricus hanno causato l’attivazione dei macrofagi o delle cellule natural killer e hanno indotto l’attività dei linfociti T citotossici nei topi portatori di tumore. In particolare l’attivazione delle cellule natural killer è stata mediata attraverso l’espressione di IFN-gamma indotta da IL-12. L’estratto di Agaricus stimola l’attivazione della caspasi 3 e riduce l’attività della telomerasi, forse attraverso la regolazione del segnale di Akt inducendo così l’apoptosi nelle linee cellulari tumorali. Il Blazeispirolo A., prodotto dalla fermentazione dell’Agaricus, causa morte cellulare nelle cellule umane Hep 3B, sia per meccanismo caspasi-dipendente, che -indipendente. L’agaritina, un costituente contenente idrazina, mostra anche attività antitumorale nei confronti delle cellule leucemiche U937 mediate dall’apoptosi. In un altro studio, è stato dimostrato che i polisaccaridi isolati dall’Agaricus inducono l’apoptosi nelle cellule HL-60 attraverso una cascata di segnali della via mitocondriale dipendente dalla caspasi-3.
In vitro, l’estratto di agaricus ha un’attività simile agli estrogeni e pertanto, i pazienti con tumori sensibili agli ormoni dovrebbero discuterne l’uso con il proprio medico, viene associato a disfunzione epatica nei pazienti oncologici ed è stata segnalata anche cheilite.
Substrati del citocromo P450: in vitro l’Agaricus inibisce il CYP3A4 e può influenzare la concentrazione intracellulare dei farmaci metabolizzati da questo enzima. Può abbassare il livello di glucosio nel sangue e può causare un aumento degli enzimi epatici.
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