L’essere attivi e spostarsi, oltre che fare attività fisica specifica, diminuiscono con l’età a causa delle problematiche emergenti che si verificano con il passare degli anni, ma anche all’età stessa. La mobilità e l’attività fisica sono indissolubilmente legate perché il passaggio dal punto A al punto B richiede almeno una certa deambulazione e la ricerca gerontologica attuale si basa su studi per verificare come invertire la tendenza. Ad esempio misurando l’estensione dell’area geografica che un particolare individuo copre nello svolgimento delle proprie attività quotidiane e la frequenza dei viaggi, il cosidetto spazio vitale. È stato dimostrato che la valutazione dello spazio vitale è associata all’attività fisica in quanto si è visto come coloro i quali hanno uno spazio vitale più ampio svolgono anche più attività fisica, con la mobilità che è fortemente legata alla qualità della vita e ha un forte valore prognostico per il buon vivere tra gli anziani.
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L’Indice di Massa Corporea (IMC): cosa predice davvero e quali correlazioni ne derivano
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