L’economia della corsa (RE) misura il volume di ossigeno (VO2) consumato per chilogrammo di peso corporeo per chilometro = VO2/kg/km, ossia la quantità di ossigeno di cui il tuo corpo ha bisogno per correre a un certo ritmo. Quindi meno ossigeno consumi per distanza, migliore è la tua RE. Chi riesce a fare di più usando meno ossigeno ha una maggiore capacità per tutto ciò che richiede “resistenza fisica”, particolarmente importante per gli atleti di resistenza, come i corridori di lunga distanza, poiché la capacità di sostenere un certo ritmo ha un enorme effetto sulla prestazione.
Categoria: Ciclismo
Come idratarsi e reidratarsi nell’esercizio di endurance
Una buona guida per coloro che s’impegnano in sport di resistenza e ultra resistenza è necessaria per beneficiare di un piano d’idratazione. Questo richiede la conoscenza del proprio tasso di sudore in una determinata condizione, nonché la composizione del sodio nel sudore, che variano soggettivamente. In generale più un evento di resistenza è lungo e difficile, più ha senso avere un piano d’idratazione ben congegnato e un buon piano di idratazione dovrebbe garantire un’idratazione adeguata, prima, durante e dopo (reidratazione) l’esercizio di resistenza.
ACSM Fitness Trends 2022
Ecco il podio delle principali tendenze del fitness per il 2022 riportate nel consueto Report Fitness Trends dell’American College Sport of Medicine.
1 Tecnologia indossabile
2 Esercizio fisico a casa
3 Attività all’aperto
Connessi al movimento con la Generazione Z
Con generazione Z s’intendono le nate e i nati tra il 1997 e il 2012, dunque coloro che quest’anno compiono tra i 10 e i 25 anni (1). I Gen Z sono più numericamente più eterogenei rispetto alle generazioni precedenti (2). I Gen Z sono i veri nativi digitali, avendo sempre conosciuto la tecnologia. L’iPhone…
Massaggio
Una delle migliori forme di prevenzione e ristoro dall’attività fisica e sportiva è data dal massaggio, sia nella fase di preparazione all’attività fisica e sportiva in cui la muscolatura viene ottimizzata con manualità elasticizzanti e vascolarizzanti, sia nelle fasi di recupero dopo lo sforzo in cui le manualità diventano drenanti, defaticanti e miorilassanti per riportare…
Test per la valutazione della capacità cardiorespiratoria (CRF)
La fitness cardiorespiratoria può essere definita come la capacità di svolgere un esercizio dinamico con le grandi masse muscolari, con intensità da moderata a vigorosa, per un periodo di tempo prolungato. Molti sono i test per valutare il grado del soggetto, come il test al tapis roulant, al cicloergometro, al gradino e test da campo.
Esercizi di Stretching con la Sedia
Molto spesso mi viene chiesto come fare stretching e cosa utilizzare come valido aiuto durante gli esercizi di flessibilità. La sedia rappresenta un valido elemento, non solo d’arredo, ma soprattutto come ausilio comodo e sicuro, per agire con profondità nell’allungamento muscolare! Per una routine adeguata di stretching non ti serve molto, non sono necessari movimenti…
Soglia Anaerobica
Terminologia utilizzata per descrivere AT
LT (Lactate Thresold – Soglia del Lattato): la fase dell’esercizio in cui si verifica un aumento significativo ed esponenziale del lattato durante un test da sforzo incrementale.
MLSS (Massimo Lattato in Stato Stazionario): si verifica nella fase precedente all’aumento esponenziale del lattato, in cui la produzione e la rimozione di lattato sono bilanciate in modo ottimale.
OBLA (Onset of Blood Lactate Accumulation – Inizio dell’Accumulo di Lattato nel sangue): l’accumulo di lattato nel sangue fino a una quantità specifica (di solito 4 mmol/L) durante l’esercizio fisico incrementale. Si ritiene che questo valore critico rifletta il passaggio ad intensità d’esercizio più elevate.
Soglia Ventilatoria (chiamata anche VT1): l’intensità dell’esercizio alla quale la ventilazione aumenta in modo sproporzionato rispetto al consumo di ossigeno, principalmente per espirare l’anidride carbonica in eccesso prodotta durante la glicolisi anaerobica.
RCP (Respiratory Compensation Point – Punto di compensazione respiratoria) (chiamato anche VT2): periodo di iperventilazione durante un esercizio molto intenso, mediato da diversi fattori fisiologici.
Buffering isocapnico o tampone a concentrazione costante di anidride carbonica: la zona d’esercizio e/o allenamento tra VT1 e VT2 che riflette il buffering bicarbonato ottimizzato, che insieme all’iperpnea (aumento della profondità degli atti respiratori e della ventilazione polmonare), sono sufficienti per prevenire l’acidosi. Può essere utilizzato come misura delle prestazioni nella zona da aerobica ad anaerobica.
Esercizio Fisico in Ambiente Freddo
La regolazione della temperatura corporea include fattori fisiologici e comportamentali e le risposte del corpo a livello inconscio (come i brividi) sono accoppiate con azioni volontarie (come l’attività scelta, l’intensità dell’attività e la selezione dell’abbigliamento). La prevenzione delle lesioni da freddo richiede preparazione e prontezza a rispondere alle mutevoli condizioni. Con adeguati piani di gestione del rischio, le persone possono massimizzare la sicurezza durante l’esercizio in ambienti freddi.
L’affaticamento dei muscoli respiratori altera le prestazioni del ciclismo e l’affaticamento dei muscoli locomotori
Le contrazioni intense e ripetute del muscolo scheletrico possono portare a una riduzione temporanea della capacità del muscolo di generare forza, cioè ad affaticamento muscolare, come accade nel ciclismo. Più specificatamente l’affaticamento muscolare è stata dimostrato alla fine dell’esercizio ad alta intensità, suggerendo che esista una “soglia critica” di fatica che limiti le prestazioni all’esercizio. Prevenire il superamento di questa soglia critica da parte dei muscoli locomotori, diminuisce l’output motoneuronale e la produzione di energia durante l’esercizio respiratorio. Nello studio è dimostrato che l’affaticamento muscolare respiratorio altera la percezione sensoriale durante l’esercizio, portando a una diminuzione della potenza. La riduzione della produzione di energia durante l’esercizio globale diminuisce la perturbazione metabolica e attenua l’affaticamento dei muscoli locomotori. Questi risultati indicano che il sistema respiratorio influenza il limite di tolleranza sensoriale ed è parte integrante di un ciclo di feedback globale che regola la prestazione fisica e lo sviluppo dell’affaticamento muscolare locomotore.